domenica 25 agosto 2013

Il partito secondo Cuperlo "la sinistra del passato è finita ma serve un'economia civile "

Le "note" del candidato alla segreteria che sfida Renzi: grande allenaza dal Sel ai moderati
Il partito secondo Cuperlo  "La sinistra del passato è finita ma serve un'econmia civile"

Il partito secondo Gianni Cuperlo. Partendo da quello che il Pd dovrà essere: "Il tema non è respingere il bisogno di leadership autorevoli, ma contrastare l'idea che quella leadership esaurisca la funzione di un partito": E' in questo passaggio la fotografia migliore di quanto ha in mente il candidato alla segreteria. Una forza politica che sfida il progetto disegnato da Matteo Renzi e che "non può essere la corvée in vista di un incarico diverso". Quarantuno pagine in tutto, "note" preparatorie in vista del congresso.
L'imperativo è innanzitutto quello di tenersi alla larga dal modello berlusconiano: "una deriva personalistica che altrove assume i tratti psicologici di soggetti fondati sulla proprietà o sul controllo autoritario del consenso -annota Cuperlo- non ci ha lasciato indenni"; Guide "autorevoli" restano necessarie, ma ciò che conta è schivare l'epilogo da "comitati elettorali permanenti". Forse anche per queste ragioni il candidato sostiene la necessità di separare leadership e premiership.
Dopo la delusione elettorale, comunque, è necessario guardarsi dentro. Il Pd, ricorda Cuperlo, ha lasciato per strada tre milioni di voti. Non ha mobilitato le tre grandi aree di riferimento -dipendenti pubblici, pensionati e elettori con alto livello di istruzione- ma soprattutto non è stato capace di convertire "l'arcipelago delle partite Iva, i precari, le piccola media impresa artigiana". Per ricucire lo strapppo bisogna accettare un dto ormai incontestabile: "la società è cambiata in modo irreversibile" e "non ha senso resuscitare la sinistra del passato". Ed ecco l'imperativo per il Pd di domani: "Parlare a tutti, ma parlare la nostra lingua": Con un perimetro preciso: "Il centrosinistra largo che, assieme a Sel, a forze e personalità moderate e ai movimenti del civismo, avevamo voluto e si è di nuovo spaccato". Con un netto ancoraggio europeo: "La costruzoine del Partite europeo dei democratici e dei socialisti".
E poi c'è l'idea di società immaginata da Cuperlo, fondata sulla "rivoluzione della dignità e sulla centralità della persona". L'analisi prende spunto dal dramma della crisi economica che ha calpestato "l'uguaglianza" a scapito di "milioni  di giovani e famiglie". Una critica, radicale, è riservata al "liberismo assoluto". Senza però dimenticare anche ciò che accade olre i confini nazionali: "Dobbiamo ripartire da una visione del mondo. Se non guardiamo fuori, anche ai drammatici conflitti in corso, non abbiamo futuro".
Resta la domanda delle domande: come ripartire? Tocca al Pd, sostiene l candidato alla segreteria, costruire un'alternativa. Non di solo merito però potrà nutrirsi l'Italia, perchè "senza uguaglianza il merito diventa privilegio". Occorre riscoprire il modello di "un'economia civile, con l'impesa responsabile motore della crescita". Nell'immediato, poi, resta necessario il sostegno al governo Letta. Con "lealtà e autonomia". C'è spazio anche per un programma di riforme: niente presidenzialismo, meglio una riforma elettorale con doppio turno di collegio.
Nelle "note" Cuperlo lancia anche alcune proposte per cambiare la struttura del partito, sfruttando consultazioni periodiche -anche referendarie- su temi specifici come, ad esempio, "una buona legge sul fine vita". Senza dimenticare, visto il successo del grillismo, la forza della Rete.

Da La Repubblica del 25/08013 art. di Tommaso Ciriaco

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