venerdì 23 agosto 2013

Cuperlo: "Non siamo al governo a tutti i costi in questa partita ci giochiamo l'anima"

Intervista a Gianni Cuperlo di Tommaso Ciriaco - La Repubblica

«La decadenza di Berlusconi è un atto dovuto, scontato. La destra deve capire che noi non possiamo arretrare di un millimetro, perché ne andrebbe di mezzo la nostra concezione della democrazia». Né vendetta, né accanimento verso il Cavaliere: perilv candidato alla segreteria democratica Gianni Cuperlo è soltanto una questione di «coerenza» rispetto ai «principi dello Stato di diritto». I dem non possono muoversi diversamente. Altrimenti perderebbero l`anima: «Non penso che il Pd si spaccherà. Sul principio non cederà. Dovesse cedere, semplicemente non ci sarebbe più il Pd».

Il Cavaliere si affida a un`immagine: "Sono in barca con un amico che mi vuole buttare a mare". L`amico è il Pd. 

«Così la metafora non funziona. Non abbiamo mai immaginato di risolvere la vicenda per via giudiziaria. Ma la decadenza è un atto dovuto, scontato. Su questo il Pd è unito».

Atto dovuto, dice. Spieghi a noi e al Pdl perché. 

«Si tratta di una sentenza passata in giudicato e come tale va rispettata e applicata. Sa che cos`è irricevibile?».

Dica. 

«La concezione sostanziale della democrazia che ha questa destra, dove le regole e i principi vengono dopo la realtà. Loro dicono: "Abbiamo preso milioni di voti". E da lì fanno discendere la valutazione sulla decadenza.Ma non funziona così. Se prendi milioni di voti non sei esentato dal rispetto della legge. Nel `900 questa visione è stata all`origine della distorsione dei valori democratici. Per questo non possiamo arretrare di un millimetro».

Un bel problema, per il premier. 

«Ho apprezzato Letta. Ha difeso la responsabilità di essere al governo per affrontare l`emergenza economica che per me vuol dire redistribuire risorse a chi è finito a terra, rappresentarci in Europa e, me lo lasci dire in queste ore terribili, anche guardare al mondo e a un Medio Oriente segnato dalle tragedie in Egitto e Siria. Ma Letta ha anche spiegato che non siamo al governo a ogni costo».

Eppure, tutto ruota ancora intorno al Cavaliere. 

«Quel che non funziona a destra è un`idea del consenso elettorale come potere sovraordinato agli altri. Ma quella è la premessa dell`assolutismo. L`opposto di quell`equilibrio dei poteri elaborato da un paio di secoli».

Insomma, nessun passo indietro. 

«Ma non è questione di tattica politica. È una questione di principio in uno Stato di diritto. Lo devono capire i nostri avversari».

C`è chi ha proposto di allungare i tempi in giunta sulla decadenza. Così intanto si chiude la finestra elettorale. 

«Mi sembrano suggestioni spericolate. Sui tempi di lavoro deciderà la Giunta, non c`è nessuna volontà di venire meno a principi garantisti. Ma sarebbe fuori luogo e poco credibile che si tendesse a diluire il tempo della decisione seguendo la logica che mi ha descritto».

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