martedì 6 agosto 2013

Cuperlo: "Subito le candidature, fidiamoci della nostra gente"


«O correggiamo le regole assieme oppure è bene che ne discuta il congresso». Gianni Cuperlo, candidato alla segretaria del Pd, è stato applaudito in direzione dal forse-sfidante Renzi quando ha ricordato: «Il congresso sia aperto...». 


27 luglio 2013 
Intervista a Gianni Cuperlo di G.C.
La Repubblica

Cuperlo, ha protestato anche lei contro il cambio in corsa delle regole? 
«Io ho detto che cercare una condivisione sulle regole è un dovere. Naturalmente è una responsabilità che riguarda tutti e nessuno può chiamarsi fuori dalla ricerca della soluzione migliore per il futuro del Pd»
Il Pd ha tentato un blitz anti Renzi? Che non è poi riuscito? 
«Non è questione di blitz. Dobbiamo avere tutti buon senso. Fissare una data certa e consentire in
tempi brevi il deposito delle candidature a segretario è segno di una fiducia nella nostra gente. Ed
è anche lavia più diretta per evitare che il congresso si faccia ovunque, su giornali, tivù, nelle singole
componenti, meno che dove si deve fare nella forma più aperta e inclusiva: il partito e i militanti».
A lei conviene la separazione tra segretario e candidato premier? 
«Non è un problema di convenienza di uno o dell`altro. Non ne faccio neanche una questione solo di regole. Per me è una scelta politica. Io penso che chiunque avrà il compito di guidare il Pd dovrà dedicarsi a tempo pieno a costruire e radicare questo progetto. Per altro oggi un premier c`è e il futuro candidato andrà scelto da un nuovo e largo centrosinistra. Sulla platea degli elettori ha un senso differenziarla da quella del candidato premier, e su questo Fassino in direzione ha detto cose sagge. Però le correzioni vanno fatte assieme altrimenti è bene che ne discuta il congresso. Io dico, ognuno di noi si senta responsabile nel cercare una soluzione evitando veti preventivi».
Bindi ha lanciato l`allarme: per salvare il governo si perde il Pd. Condivide?
«Lei ha posto temi importanti: dalle riforme istituzionali condivise da una maggioranza larga alla legge elettorale indicata da Epifani e altri come priorità, al rilancio del Pd. Quanto alla necessità di sostenere il governo e di incalzarlo sul terreno economico e sociale c`è stata una unità di fondo. E l`applauso alle parole di Letta ne ha dato la misura. Il premier lo ha detto bene: un Pd esigente serve prima di tutto al governo di scopo che lui presiede».
Il Pd si sta facendo del male?
«No, il Pd è una forza viva che sta in campo. Che vuole rinnovarsi anche con un congresso partecipato,
pensando a quell`alternativa che rimane la nostra bussola».
Siete nel caos? 
«Apprezzo lo spirito incoraggiante delle ultime due domande ma la risposta è ancora no. Noi stiamo evitando che nel caos precipiti l`Italia e la vita di milioni di famiglie. La nostra agenda è quella dei cassintegrati per i quali va trovata subito la copertura finanziaria, dei lavoratori di aziende a
rischio chiusura. Lavoriamo per sanare la vergogna degli esodati e dare ossigeno alle imprese. E in
Parlamento per approvare il contrasto all`omofobia e la legge che cambia il finanziamento alla politica»

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