martedì 3 dicembre 2013

Lettera di Gianni Cuperlo ai Bolognesi



Carissima, Carissimo,
dopo il voto nei circoli, si apre adesso l’ultima decisiva fase del percorso che porterà all’elezione del nuovo segretario del PD.

Per questo motivo sabato 7 dicembre alle ore 11.30 sarò a Bologna in Piazza dei Celestini per un brindisi augurale che abbiamo organizzato per ringraziare la città, al quale ti invito.

Ho detto più volte che per me, scegliere di candidarmi è stato accogliere una responsabilità più grande di me. Credo sia stata la scelta giusta e comunque, politicamente, la più importante della mia vita.
L’ho fatto perché credo che con tutti i limiti e gli errori del passato, il PD sia la grande speranza di questo Paese di ritrovare la strada della crescita, fuori dalla crisi peggiore della sua storia e in una democrazia rinnovata e più forte.
L’esito, per molti sorprendente, del congresso nei circoli ha dato torto a chi pensava a una discussione svuotata da un esito scontato. Non è così e tutto può e deve ancora accadere.
Io continuerò a fare la mia parte, ma come sempre dipenderà da voi, militanti ed elettori del Partito Democratico, dalla grande passione che conosco bene e che tante volte ho incontrato nelle feste e nelle iniziative di questi mesi.
Lo slancio giusto per la volata finale non può che partire da questa città. Che è la città della sinistra che sa vincere, la sinistra di governo, ma anche di una sinistra che sa guardare oltre sé stessa, inclusiva del tanto, tantissimo di buono che c’è fuori da noi.
È la città di Dozza e di Dossetti, le grandi culture politiche progressiste di questo Paese hanno dato qui la miglior prova di sé e ci confermano la bontà del progetto che ha portato alla nascita del PD.
Solo il PD può guidare la riscossa morale, civile, sociale del Paese.
Serve uno scatto di coraggio e di orgoglio per riprendere il cammino, che voi avete tante volte tracciato, di uno sviluppo sostenibile sul piano sociale e ambientale, di un welfare che non può essere pensato come un costo, ma come un presidio di dignità e di cittadinanza per tutti.
Allora, come scrivo nella mia mozione, dobbiamo rimettere al centro le persone e la loro dignità. Se questa è la nostra chiave, lo spartito si scrive quasi da sé e si legge centralità del sapere: scuola, formazione, ricerca, università, cultura e creatività; moralità pubblica, lotta alla corruzione e alle mafie, legalità; buona e piena occupazione a partire da giovani e donne.
E ancora: diminuire le tasse sul lavoro, dipendente e autonomo, combattere la precarietà e le vecchie e nuove povertà.
Ma rimettere al centro la persona vuol dire anche dar vita a una nuova stagione dei diritti umani e civili, a partire dalla tutela di tutte le forme di convivenza e delle coppie gay, dalla libertà delle donne e dalla parità in ogni campo.
Le primarie dell’8 dicembre serviranno a scegliere anche questo, non solo a incoronare un leader.
Certo, se il Partito democratico si candida a cambiare tutto, a portare l’Italia dove merita di stare e dove non è ancora mai arrivata, sulla frontiera più avanzata dell’Europa e della modernità, avrà bisogno di un segretario che dedichi all’impresa ogni sua energia, senza riserve. Questa non è una sfida che si può pensare di raccogliere come secondo lavoro.
Non sarebbe giusto nei confronti di quanti, come voi, dedicano tempo, energie e passione all’impegno politico.
Per questo mi candido a guidare un partito da rinnovare profondamente negli organismi dirigenti, nel linguaggio e nell’organizzazione.
Dobbiamo costruire un partito che metta davanti a tutto l’etica e l’onestà, eliminando i doppi e tripli incarichi.
Un partito comunità, intelligente, aperto ai movimenti, al civismo, alle reti solidali delle autonomie locali.
Se tutto questo vi convince, se pensate, come me, che sia il momento di una sinistra e di un PD al servizio della rivoluzione della dignità, questo è il momento di crederci.

Gianni Cuperlo  

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