L’8 dicembre non si vota per il candidato premier che dovrà rappresentare la sinistra o la coalizione di cui la sinistra sarà perno e parte alla prossima tornata elettorale. Si vota per un signore che dedichi tutte le sue energie a costruire e ricostruire quello strumento politico – il partito – che garantisca una elaborazione, una lotta, una tenuta di lunga durata. Sennò ci ritroveremo, come nel gioco dell’oca, al punto di partenza. L’urgenza di tutto ciò ci viene squadernata sotto gli occhi tutti i giorni: dai drammi, inenarrabili di chi perde, col lavoro, ogni dignità a una generazione che è così demoralizzata da non cercarlo più alla drammatica incapacità dei ceti dirigenti. Anche nostri. Al di là di qualsiasi possibile responsabilità penale, che verrà accertata dagli organi competenti, quel che più mi ha colpito in quanto si è letto sulle malversazioni che hanno leso pure la nostra regione è stata la richiesta di rimborso del famoso scontrino da 50 cent. Per un bagno pubblico. Ma come è possibile arrivare a tal punto ?
Illudersi, come fa parte del nostro popolo, che basta il solito demiurgo – un solitario uomo al comando – che ha tutte le soluzioni in tasca è un abbaglio colossale. Occorre creare un collettivo vero che si ispiri a valori solidi e si nutra di una visione strategica – di cui la vittoria alle prossime elezioni, quando verranno, sia parte importante ma non totalizzante.
La scelta è chiara e obbligata. Se si guardano per davvero come stanno le cose e non ci si lascia distrarre dalle fanfaluche degli interessati megafoni degli interessi forti di questo paese.
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